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Vino d’autore, il più grande desiderio di un vignaiolo appassionato

Vino d’autore, il più grande desiderio di un vignaiolo appassionato

mercoledì 20 gennaio 2021

Il vino d’autore come trasposizione tra i filari di un opera d’arte.

Una volta sorseggiando un bicchiere di vino insieme al proprietario di un locale alla moda, mi venne da dire: “non lo trovi particolare?”

Questa persona mi guardò un po’ perplessa e mi rispose: “e cosa vuol dire?”. Ed in quel momento capii che dovevo spiegarlo. Immediatamente senza neanche darmi il tempo, mi incalzò: “non esistono vini particolari a meno che, tu non sappia cosa dire”.
Ovviamente mi lasciò lí con il mio calice a riflettere. Fece bene, molto bene. Anzi dovessi rincontrarlo lo ringrazierei. Effettivamente quella volta adoperai quel termine per nascondere che non mi piaceva, ma spesso, in senso più ampio, lo si usa anche quando non ci prendiamo la responsabilità della conoscenza.

Vino d’autore, il più grande desiderio di un vignaiolo appassionato

Adesso per esempio, in questo periodo pieno di rivoluzioni ed evoluzioni, dove tanti hanno scoperto questa passione, molti sono gli aggettivi che vengono abbinati al sostantivo vino: convenzionale, naturale, biologico, pregiato, raro, da collezione. Uno però, mi affascina più di altri, ed é il “vino d’autore”. È come se la trasposizione di un opera d’arte passasse tra i filari, si sporcasse di terra e dopo un periodo più o meno lungo, finisse nella cornice di una bottiglia.

Il vino d'autore

Ed é esattamente così. Il vignaiolo é l’artista che conosce i colori dei suoi grappoli per arrivare a quello giusto, quello che gli permetterà di cominciare a comporre il quadro che nella sua mente ha sempre desiderato dipingere. Sono passionali, imprevedibili e forse anche un po’ fuori dagli schemi convenzionali dettati dai padri dei padri. Il più delle volte hanno piccole produzioni perché i capolavori che producono non possono essere per tutti e in serie. Magari hanno le vigne in posti, dove non ti aspetti, ma il bello é proprio questo. Andarli a cercare grazie al passaparola, come dei carbonari. Qualche volta mi sono sentita chiedere - come hai fatto a trovarmi - e in quel momento entri a far parte del loro mondo. Se poi hai la fortuna di conoscerli meglio comprendi quanto quella creazione sia la traduzione del loro carattere insieme alla fusione con quello che li circonda. La descrizione che fanno del loro vino é molto diversa da una scheda tecnica. Somiglia molto di più alla canzone di un cantautore, dove sembra che le parole si trasformino in emozioni.

Quindi, quando vi capiterà di possedere una delle loro bottiglie e volete berla, fatelo con calma. Sorso dopo sorso, annusando e pensando che di quell’opera d’arte resteranno solo un tappo ed un contenitore di vetro. Il resto, sarà solo nella vostra memoria.

Gisella Fuochi
blogger di Passalrosso