Facciamo chiarezza su quello che accade nelle cantine dei produttori di vini biologici e naturali.
Un vino biologico è un vino naturale?
La confusione è molta, la legge non fa chiarezza.
Di fatto il vino è un prodotto alimentare assolutamente particolare, sembra che la legge europea lo consideri naturale indipendentemente da quello che in cantina noi produttori ci possiamo mettere dentro.
Sulla retro etichetta dobbiamo scrivere solo “contiene solfiti” e la pace regna sovrana in tutto l’antico continente, sembra che almeno sulle specifiche da riportare sulla bottiglia di vino l’Europa sia unita.
Se poi il cantiniere usa lieviti aggiunti per la fermentazione, nutrienti per lieviti, correttori di acidità, stabilizzanti, tannini aggiunti, gomma arabica, chiarificanti o altri additivi, al di là del fatto che il consumatore se li beva o meno, non è imposto e neanche cortesemente chiesto di indicarlo nella retro etichetta.
Fortunatamente sì! Ma può non bastare.
Tutti i prodotti di vini biologici e naturali hanno il bollino “Bio” nella confezione che li contiene, questo garantisce al consumatore degli standard migliori di salubrità del prodotto. Ma anche nel vino biologico potremmo trovare, ad esempio, tannini aggiunti per migliorarne il corpo. Il consumatore potrà in questo modo bere un vino corposo e interessante con la convinzione di bere vino naturale.
Ah già Naturale…
Si parlava di biologico, non sono la stessa cosa?
Siamo arrivati al dunque, se cercate un vino naturale fatto come una volta o avete il nonno contadino in vita o sarà difficile avere garanzie a riguardo, perché anche nella produzione di un vino biologico sono ammessi tutti i prodotti sopracitati purché certificati bio.
Un tempo la chimica usata in campagna non era aggressiva come ora cosicché si poteva produrre il vino con i lieviti che naturalmente sono nell’uva.
Un vino naturale è un vino prodotto in fermentazione spontanea, ovvero senza lieviti aggiunti. Le fermentazioni così ottenute sono tendenzialmente più lunghe di quelle indotte con lieviti aggiunti e il vantaggio è, secondo noi, una estrazione del colore dalle bucce molto maggiore.
Tutto quello di cui c’è bisogno per fare un gran vino è in natura.
Purtroppo, per fare il vino “come un tempo”, bisogna lavorare in campagna “come un tempo” e di conseguenza rimboccarsi le maniche come faceva il nostro nonno contadino “a quel tempo”.
Un vino naturale è frutto di passione prima di tutto. La passione si percepisce, avere queste informazioni vi aiuterà a fare le domande giuste al produttore che incontrerete
Il resto lo lasciamo alla vostra sensibilità, perché la certificazione vino naturale ora non c’è anche se quella biodinamica ne dovrebbe far parte.
Roberto Falzari